In linea d’aria
progetto relazionale
relational project
80x200cm
2022
Bari, Italia
La produzione di amianto ha causato dolore e sofferenza e conta migliaia di morti. Le case che affiancano la Fibronit hanno subìto una violenza indescrivibile, le famiglie che le abitavano erano condannate alla malattia. È stata negata la libertà personale e privata: balconi e finestre erano luoghi off-limits in giornate ventose ed anche in giornate normali. Aprire le finestre significava far entrare la morte.
In linea d’aria intende coinvolgere le persone che oggi abitano quelle case, a distanza di anni dalla chiusura della fabbrica e dopo la messa in sicurezza del posto. Quegli affacci, quei balconi e quelle finestre che fino a trent’anni fa erano sbarrati adesso rappresentano la libertà. Gli abitanti di quella zona perimetrale sono stati invitati a partecipare al progetto attraverso una lettera che chiedeva una foto della loro prospettiva privata sul parco. La foto doveva essere mandata all’indirizzo e-mail [email protected], creato appositamente per il progetto.
Il risultato finale è una composizione di foto dei 13 ettari del futuro parco fatte da varie angolazioni, foto scattate dai “guardiani” della rinascita.
Il lavoro è stato realizzato a seguito del workshop "Fibronit. Il passato delle morti, il futuro della lotta" con l'artista Gea Casolaro.
The production of asbestos has caused pain and suffering, resulting in thousands of deaths. The houses adjacent to the Fibronit factory have endured unspeakable violence, with families condemned to illness. Personal and private freedom was denied: balconies and windows were off-limits on windy days and even on normal days. Opening the windows meant letting death in.
"In linea d’aria" aims to involve the people who currently inhabit those houses, years after the factory closed and after the site was secured. Those views, balconies, and windows that were barred until thirty years ago now represent freedom. Residents of that perimeter area were invited to participate in the project through a letter requesting a photo of their private perspective on the park. The photo was to be sent to the email address [email protected], created specifically for the project.
The final result is a composition of photos of the 13 hectares of the future park taken from various angles, photos taken by the "guardians" of rebirth.
The production of asbestos has caused pain and suffering, resulting in thousands of deaths. The houses adjacent to the Fibronit factory have endured unspeakable violence, with families condemned to illness. Personal and private freedom was denied: balconies and windows were off-limits on windy days and even on normal days. Opening the windows meant letting death in.
progetto relazionale
relational project
80x200cm
2022
Bari, Italia
La produzione di amianto ha causato dolore e sofferenza e conta migliaia di morti. Le case che affiancano la Fibronit hanno subìto una violenza indescrivibile, le famiglie che le abitavano erano condannate alla malattia. È stata negata la libertà personale e privata: balconi e finestre erano luoghi off-limits in giornate ventose ed anche in giornate normali. Aprire le finestre significava far entrare la morte.
In linea d’aria intende coinvolgere le persone che oggi abitano quelle case, a distanza di anni dalla chiusura della fabbrica e dopo la messa in sicurezza del posto. Quegli affacci, quei balconi e quelle finestre che fino a trent’anni fa erano sbarrati adesso rappresentano la libertà. Gli abitanti di quella zona perimetrale sono stati invitati a partecipare al progetto attraverso una lettera che chiedeva una foto della loro prospettiva privata sul parco. La foto doveva essere mandata all’indirizzo e-mail [email protected], creato appositamente per il progetto.
Il risultato finale è una composizione di foto dei 13 ettari del futuro parco fatte da varie angolazioni, foto scattate dai “guardiani” della rinascita.
Il lavoro è stato realizzato a seguito del workshop "Fibronit. Il passato delle morti, il futuro della lotta" con l'artista Gea Casolaro.
The production of asbestos has caused pain and suffering, resulting in thousands of deaths. The houses adjacent to the Fibronit factory have endured unspeakable violence, with families condemned to illness. Personal and private freedom was denied: balconies and windows were off-limits on windy days and even on normal days. Opening the windows meant letting death in.
"In linea d’aria" aims to involve the people who currently inhabit those houses, years after the factory closed and after the site was secured. Those views, balconies, and windows that were barred until thirty years ago now represent freedom. Residents of that perimeter area were invited to participate in the project through a letter requesting a photo of their private perspective on the park. The photo was to be sent to the email address [email protected], created specifically for the project.
The final result is a composition of photos of the 13 hectares of the future park taken from various angles, photos taken by the "guardians" of rebirth.
The production of asbestos has caused pain and suffering, resulting in thousands of deaths. The houses adjacent to the Fibronit factory have endured unspeakable violence, with families condemned to illness. Personal and private freedom was denied: balconies and windows were off-limits on windy days and even on normal days. Opening the windows meant letting death in.
RED LINE
installazione ambientale partecipata
participative installation
2022
Cluj-Napoca, Romania
Video: https://youtu.be/bl5P8TdD86w?si=3-ZSDujolKpGxG8I
RED LINE è un'esperienza interattiva che vuole descrivere la fragilità dei confini geografici. Il confine è la linea costituita naturalmente o artificialmente a delimitare l'estensione di un territorio o di una proprietà, o la sovranità di uno stato. Questa linea, quindi, può essere imposta sia naturalmente (come nel caso degli oceani) o arbitrariamente da gruppi politici attraverso guerre, colonizzazioni o accordi tra parti. L'installazione consiste nella rappresentazione dei confini della Romania divisi in 39 parti poiché 39 sono gli accessi totali collocati sulla linea di confine. Due sono le rappresentazioni della Romania: una, sul pavimento, composta da 39 stecche rosse di vetro ed una sul muro fatta di metallo. Ai fruitori viene chiesto di muovere una stecca di vetro dove e come si preferisce, dimostrando l'arbitrarietà della collocazione spaziale del confine e la possibilità di ognuno/a di noi apportare un cambiamento. Al termine di questa esperienza appare una nuova rappresentazione dei confini nazionali, decisa questa volta da una nuova forma di comunità.
RED LINE is an interactive experience of who’s subject is the fragility of borders. Borders are geographical boundaries, imposed either by geographic features such as oceans, or by arbitrary groupings of political entities and are established through wars, colonization or joined agreements between political entities residing in those areas. The installation consists of representing Romanian’s borders composed of 39 red glass rods that represent the total number of access points located across the borders of the country. All visitors will be asked to move one glass rod out of the 39 bars that form the boundary, to strenghten the idea of arbitariness of they location in space and the possibility of each one of us to change them after our own will. At the end of the exhibition a new representation of the country limits will be formed, this time decided by a new kind of community.
Proiectul RED LINE este o experiență participativă al cărei subiect este fragilitatea granițelor. Granițele sunt delimitări geografice impuse arbitrar de către grupări politice și sunt stabilite prin războaie, colonizare sau acorduri comune între entitățile politice care rezidă în zonele respective. Instalația constă într-o reprezentare a granițelor României realizată din 39 de baghete roșii din sticlă, care reprezintă numărul total de puncte de acces aflate de-a lungul granițelor țării. Toți vizitatorii vor fi rugați să mute o singură tijă din cele 39, pentru a întări ideea arbitrarietății localizării lor și posibilitatea fiecăruia dintre noi de a le schimba după propriul plac. La sfârșitul expoziției se va forma o nouă reprezentare a limitelor țării, decisă de această dată de un nou tip de comunitate.
installazione ambientale partecipata
participative installation
2022
Cluj-Napoca, Romania
Video: https://youtu.be/bl5P8TdD86w?si=3-ZSDujolKpGxG8I
RED LINE è un'esperienza interattiva che vuole descrivere la fragilità dei confini geografici. Il confine è la linea costituita naturalmente o artificialmente a delimitare l'estensione di un territorio o di una proprietà, o la sovranità di uno stato. Questa linea, quindi, può essere imposta sia naturalmente (come nel caso degli oceani) o arbitrariamente da gruppi politici attraverso guerre, colonizzazioni o accordi tra parti. L'installazione consiste nella rappresentazione dei confini della Romania divisi in 39 parti poiché 39 sono gli accessi totali collocati sulla linea di confine. Due sono le rappresentazioni della Romania: una, sul pavimento, composta da 39 stecche rosse di vetro ed una sul muro fatta di metallo. Ai fruitori viene chiesto di muovere una stecca di vetro dove e come si preferisce, dimostrando l'arbitrarietà della collocazione spaziale del confine e la possibilità di ognuno/a di noi apportare un cambiamento. Al termine di questa esperienza appare una nuova rappresentazione dei confini nazionali, decisa questa volta da una nuova forma di comunità.
RED LINE is an interactive experience of who’s subject is the fragility of borders. Borders are geographical boundaries, imposed either by geographic features such as oceans, or by arbitrary groupings of political entities and are established through wars, colonization or joined agreements between political entities residing in those areas. The installation consists of representing Romanian’s borders composed of 39 red glass rods that represent the total number of access points located across the borders of the country. All visitors will be asked to move one glass rod out of the 39 bars that form the boundary, to strenghten the idea of arbitariness of they location in space and the possibility of each one of us to change them after our own will. At the end of the exhibition a new representation of the country limits will be formed, this time decided by a new kind of community.
Proiectul RED LINE este o experiență participativă al cărei subiect este fragilitatea granițelor. Granițele sunt delimitări geografice impuse arbitrar de către grupări politice și sunt stabilite prin războaie, colonizare sau acorduri comune între entitățile politice care rezidă în zonele respective. Instalația constă într-o reprezentare a granițelor României realizată din 39 de baghete roșii din sticlă, care reprezintă numărul total de puncte de acces aflate de-a lungul granițelor țării. Toți vizitatorii vor fi rugați să mute o singură tijă din cele 39, pentru a întări ideea arbitrarietății localizării lor și posibilitatea fiecăruia dintre noi de a le schimba după propriul plac. La sfârșitul expoziției se va forma o nouă reprezentare a limitelor țării, decisă de această dată de un nou tip de comunitate.
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VOTE
progetto relazionale/installazione ambientale
Relational project, environmental installation
2019-2020
CLUJ-NAPOCA, Romania
progetto relazionale/installazione ambientale
Relational project, environmental installation
2019-2020
CLUJ-NAPOCA, Romania
VOTE è un progetto partecipativo e relazionale.
VOTE richiede una partecipazione attiva, senza la quale non esisterebbe.
VOTE ha bisogno di quanta più gente possibile: sono importanti il pensiero e la presenza di tutti.
VOTE is a participative and relational project.
VOTE requires an active participation to exist.
VOTE needs people. Everyone’s thought is important.
VOTE richiede una partecipazione attiva, senza la quale non esisterebbe.
VOTE ha bisogno di quanta più gente possibile: sono importanti il pensiero e la presenza di tutti.
VOTE is a participative and relational project.
VOTE requires an active participation to exist.
VOTE needs people. Everyone’s thought is important.
Il fruitore era invitato a votare su alcune questioni stereotipate sia politiche che sociali, disegnando, scrivendo o facendo dei segni con dei colori su un foglio bianco. Durante la votazione quei fogli venivano messi sul pavimento (ogni 15 minuti) così che, le persone che avrebbero votato dopo sarebbero state "influenzate" da ciò che vedevano.
People were invited to vote for some social and political stereotyped affairs drawing, signing or writing on a white paper with some specific colours. During the voting those papers were put on the floor (every 15 minutes) so that, people voting after, would have been “influenced” by what they saw.
People were invited to vote for some social and political stereotyped affairs drawing, signing or writing on a white paper with some specific colours. During the voting those papers were put on the floor (every 15 minutes) so that, people voting after, would have been “influenced” by what they saw.